Vogliamo rinunciare alla nostra sovranità? Ovviamente tutti risponderanno “No”, senza sapere che è quello che accadrà nel maggio 2024 alla 77a Assemblea generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), se verranno accettati il cosiddetto trattato sulle pandemie (CA+) e gli emendamenti del Regolamento sanitario internazionale (RSI).
I due testi, importantissimi, sono per lo più ignorati dall’opinione pubblica, anche perché assai complessi: impossibile riassumerli in poche righe. Il RSI prevede, per esempio, di eliminare i diritti umani (dall’art. 3 verrà stralciata la frase “nel rispetto della dignità, dei diritti umani e delle libertà fondamentali delle persone”) e di sostituirli con il “diritto all’immunizzazione” (che in parole povere sarebbe l’obbligo di vaccinarsi). Vi sarà inoltre un drastico ampliamento delle circostanze in cui potrà essere dichiarata un’emergenza sanitaria di portata internazionale (PHEIC), che poi è il punto d’inizio per dispiegare le misure OMS. Nell’articolo 1 del RSI verrà eliminata la frase “non vincolante”, trasformando così le precedenti raccomandazioni dell’OMS in obblighi per gli Stati membri.
Come se ciò non bastasse, l’art. 18 del trattato sulle pandemie afferma, tra l’altro, che gli Stati devono monitorare i social media per individuare la diffusione di disinformazione e di false informazioni e sviluppare una strategia per contrastarla. Ciò solleva la questione di chi decide cosa debba essere considerato “disinformazione” o “falsa informazione”. Tale articolo costituisce una seria minaccia alla libertà di espressione e di opinione, anche scientifica. Deve far riflettere il fatto che negli ultimi tre anni molti Paesi occidentali abbiano introdotto “Ministeri della verità” di ispirazione orwelliana.
Degna di attenzione è l’introduzione nel CA+ dell’approccio “One Health”. Le Parti si impegnano ad attuare un “approccio sanitario unico” nella prevenzione delle pandemie. Nel fare ciò, devono considerare “l’interfaccia uomo-animale-ambiente”, “incluso ma non limitato al cambiamento climatico”. Questo concretamente significa la possibilità di adottare misure di tipo pandemico, anche per situazioni non sanitarie.
Insomma, è bene che il nuovo Parlamento nazionale che entrerà in carica dopo le elezioni del 22 ottobre si chini senza indugio su questo eccesso di potere previsto per l’OMS e non lasci i pieni poteri al Consiglio federale, che ha già dichiarato di essere favorevole a un’OMS forte. Occorre inoltre che i media indaghino a fondo sulle implicazioni del nuovo trattato CA+ e degli emendamenti del RSI affinché la popolazione possa farsi un’opinione e decidere, se del caso, di lanciare un referendum. Una via d’uscita realistica da questa incombente minaccia sarebbe quella di ritirarsi dall’OMS.
Maria Pia Ambrosetti
Granconsigliera in carica e candidata al Nazionale per HelvEthica Ticino